Cupola dell'Antonelli. (© Foto: M.Mormile)

» Conferenza


La relatrice, Federica Mingozzi
 
Federica Mingozzi lavora come insegnante di italiano e latino presso il Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto di Novara. Nel corso del tempo ha sviluppato una fortissima passione per la storia e la storia dell'arte del territorio, tanto da ottenere l'abilitazione come guida turistica nelle province di Novara, Verbania, Vercelli, Cuneo e Torino. Membro di diverse associazioni che si occupano della salvaguardia del territorio e della promozione culturale dello stesso, ha contribuito alla realizzazione di diverse manifestazioni e ha pubblicato testi su diversi argomenti, collaborando anche con l'ATL di Novara.
Nel 2013 è uscito il volume "L'abbazia di San Nazzaro Sesia. Guida ai percorsi architettonici e figurativi", edito da Interlinea, a cui ha partecipato con un contributo sulla storia dell'abbazia stessa. Ha inoltre provveduto alla catalogazione e alla sistemazione di diversi archivi e biblioteche nel territorio, sia in ambito religioso che civile.

La relazione
 
Fin dall'antichità il territorio italiano in generale e quello piemontese in particolare sono stati fortemente influenzati dalle istanze culturali provenienti da quello che si definisce genericamente l'oltralpe; in particolar modo le zone montane di confine sono state il luogo privilegiato di scambi fruttuosi che hanno coinvolto sia l'Italia che la Germania. Ancora oggi è possibile vedere con chiarezza in tutta la regione i segni di questo rapporto, in campo architettonico, pittorico e scultoreo.
Il percorso della serata cercherà proprio di porre in evidenza come una terra come quella in cui viviamo, lontana dai centri culturali predominanti e a lungo considerata priva di inventiva e di dinamismo, sia stata in realtà culla di uno sviluppo artistico del tutto autonomo proprio grazie a questo continuo confronto.
Si partirà dall'isola di San Giulio, dove è possibile trovare testimonianze sia architettoniche che scultoree di questa temperie culturale; tali testimonianze, oltre ad essere molto ben conservate, permettono di verificare la perizia delle maestranze che tra XI e XIII secolo lavorarono qui.
Si passerà poi in Valsesia, zona che costituisce un punto di osservazione privilegiato visto il facile passaggio dalle Alpi; attraverso le opere dei due più grandi maestri della regione montana, Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo, sarà possibile scoprire come nelle botteghe di questa parte del Piemonte ancora nel XVI e nel XVII secolo il riferimento fossero gli autori d'oltralpe. La riflessione non potrà prescindere poi da un'incursione anche nelle botteghe degli scultori, che continuarono a confrontarsi con lo stesso ambito culturale. Sarà quindi una breve meditazione su quello che possiamo definire uno scambio proficuo e continuo, che ha contribuito alla creazione di una identità culturale ancora oggi tenacemente difesa.


Torna alla pagina precedente
C.F. 94031010039 - Copyright 2009-2019 gemellagginovaresi.it. Tutti i diritti riservati.