Cupola dell'Antonelli. (© Foto: M.Mormile)

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Koblenz In una delle zone turistiche più celebri e frequentate della Germania, dove il Reno riceve le acque della Mosella, è situata la dinamica ed industriale città di COBLENZA. Stiamo parlando del Land Renania-Palatinato, ai confini con la Francia, il Lussemburgo e il Belgio, di vitale importanza per le comunicazioni tra nord e sud della Germania essendo percorsa da importanti arterie stradali e ferroviarie oltre che, naturalmente dal Reno. Proprio il Reno, grande via fluviale che ne modella il paesaggio, passando tra antiche città imperiali, tra ponti e moderni vigneti spesso posti su rive strapiombanti con una pendenza così forte che costringe i vendemmiatori ad operare legati ad una corda, è la nota paesaggistica più caratteristica della regione. Questo fiume, oggi percorso da turisti su confortevoli battelli, è stato teatro nei secoli passati di aspre battaglie tra tedeschi e francesi come pure di lotte intestine tra i vari stati germanici gelosi della propria indipendenza e proprio questo legame tra natura e storia rende la risalita del Reno da Magonza a Coblenza un percorso indimenticabile tra rocche, castelli e piccoli villaggi dai campanili appuntiti. Scendendo lungo il Reno, il primo ponte che si incontra dopo Magonza è quello di Koblenz; qui i romani costruirono delle fortificazioni a protezione dell’impero dalle invasioni barbariche e nel 55 a.C. la chiamarono Castrum apud Confluentes, cioè accampamento alla confluenza essendoci a Coblenza la confluenza del “Padre Reno “e della “Madre Mosella “ (come dicono i Coblentini) e ne protrassero il dominio per quasi 500 anni.
Koblenz. (© Foto: Archivio Associazione Novarese per i Gemellaggi) Al centro di J. Gorres Platz è posta una stele in bronzo dello scultore Jurgen Weber il cui primo anello rappresenta questo periodo di storia romana; nella sua scultura l’artista racconta la storia della città in 10 immagini sovrapposte che nella sua visione non è uno sviluppo in progressione, ma sempre un nuovo inizio che giace sul passato.
Il secondo anello della colonna ricorda che intorno al 470 d.c. la regione venne occupata dai Franchi e che qui si svolsero i colloqui che portarono nell’ 843 al trattato di Verdun, l’atto di costituzione della Francia, della Germania e della Lotaringia.
La città venne ceduta nel 1018 dall’imperatore Enrico II all’arcivescovo di Treviri. Il terzo anello raffigura l’incendio della città a causa della lotta tra guelfi e ghibellini.
Coblenza come Comune non partecipò alle Crociate, tuttavia la stele ricorda nel quarto anello la più antica lista delle tasse, datata 1209, che menziona i dazi doganali per gli schiavi, probabilmente prigionieri delle crociate.
Dal XIII al XVI secolo la città visse un’epoca di sviluppo, il quinto anello ricorda gli edifici di questa comunità fiorente.
Il XVII secolo fu segnato dalle devastazioni e dai saccheggi della Guerra dei Trent’anni così come dagli eccessi della caccia alle streghe. Il sesto anello ben raffigura queste persecuzioni.
La rivoluzione Francese del 1789 comportò profondi cambiamenti sociali e Coblenza nel 1794 venne occupata dai francesi. Con la sconfitta di Napoleone il congresso di Vienna del 1815 assegnò la città al regno di Prussia. La Bastiglia di Parigi e l’ingresso delle truppe prussiane sono immortalate nell’ottavo anello.
La seconda guerra mondiale ha portato la distruzione dell’80% degli edifici della città. La ricostruzione ha fatto in modo che il centro storico venisse riprodotto così come quello che era stato distrutto. Il nono anello raffigura gli incendi e le distruzioni. Il decimo anello al di sopra della Coblenza in fiamme rappresenta la nuova città integrata nel patrimonio conservato e restaurato con cura.
La città è bellissima, adagiata sulle sponde del “Padre Reno” percorso ininterrottamente da chiatte per il trasporto merci e da battelli turistici e contornata da ripidi vigneti che producono ottimi vini bianchi fruttati che si degustano in calici particolari con un massiccio gambo in vetro verde che permette una salda presa e uno stabile appoggio sui tavolati in legno delle locande. Le manifestazioni turistiche sono pressoché ininterrotte per tutta la durata dell’anno ed il buon vino, l’ospitalità, la bellezza della città e dei suoi parchi, le piste ciclabili che risalgono senza interruzioni le verdi sponde del Reno, la placida eppur vivace atmosfera che qui si gode, fanno sì che a Coblenza ogni anno aumenti sempre più la presenza turistica.
La storia della città ci fa da pretesto per ritornare alla storia dei contatti con la città di Novara e a come è nato il “Gemellaggio”. Era il 15 giugno 1985 quando il direttore della BPN a Francoforte, dott. G. Sperone, prese contatti con la società ginnastica Pro Novara per un incontro di scherma, sua antica passione, e da allora gli incontri si sono estesi a molti altri sport, tra i quali nuoto, tennis, tennis tavolo, ginnastica, calcio e judo. Riferisce chi ha vissuto l’esperienza che l’entusiasmo era tanto ma il problema era la copertura finanziaria e a questo punto fu coinvolta l’amministrazione comunale a cui piacque subito l’idea. Il primo passo verso un futuro gemellaggio era fatto. Un pullman con una cinquantina di persone fra atleti, dirigenti sportivi e allenatori partì da Novara il 19 settembre di quell’anno: destinazione Coblenza. Racconta uno dei partecipanti:” Il viaggio fu bellissimo, attraversammo la Foresta Nera e passammo da Hockenheim, autodromo della formula uno ma ben presto dovemmo affrontare il problema del pranzo per 50 persone che in Germania volevano mangiare un piatto di pastasciutta e si sono ritrovate con wurstel e patatine fritte accompagnate da un boccale di birra. Fu un momento di vera allegria! L’accoglienza dei Coblentini fu strepitosa, la bandiera italiana sventolava accanto a quella tedesca e dopo le gare una grande festa con musica, balli e…birra a fiumi”.
Da allora gli incontri si sono susseguiti ogni anno fino ad arrivare all’ufficializzazione del “Gemellaggio” il 21 settembre 1991, atto con il quale si è formalizzato il rafforzamento dei legami precedenti con un gesto solenne e pubblico che rende visibile ai cittadini un impegno preso in loro nome dal Comune.
L’Associazione per i gemellaggi novaresi opera per estendere i rapporti tra il Comune e la Municipalità di Coblenza con l’impegno di molti suoi soci ed in particolare vogliamo ricordare la signora Gisela Cattaneo prematuramente scomparsa, vicepresidente dell’Associazione che sempre ha profuso le sue inesauribili energie all’amore per le sue due patrie, l’Italia e la Germania, adorate e rispettate con pari intensità.
In ricordo di Lei e di tutti i defunti dell’Associazione una S. Messa è stata celebrata al Santuario di Maria Ausiliatrice domenica 19 ottobre durante una giornata di vera amicizia alla quale hanno partecipato i soci e i simpatizzanti dell’Associazione tra i quali quelli di “Famiglia Nuaresa”.
Sotto un caldo sole ottobrino un centinaio di persone hanno risposto favorevolmente all’ appello del nuovo Consiglio Direttivo per presentare i nuovi componenti eletti e relazionare sulle iniziative e sugli sviluppi futuri.
L’ appuntamento era davanti alla Basilica d San Gaudenzio per una visita culturale alla nostra città, accompagnati dalla guida dell’ ATL. Basilica , Broletto, Duomo, Battistero, Piazza delle Erbe, luoghi cari ai Novaresi , che suscitano emozione ed interesse anche in chi li ha visti più volte. Passeggiando per la città il folto gruppo ha raggiunto il Santuario di Maria Ausiliatrice per la Santa Messa celebrata dal Direttore dei Salesiani che ha avuto parole commoventi per coloro che hanno “lavorato” per l’Associazione e ora non ci sono più.
E’ seguito un incontro conviviale al ristorante con la presenza di Assessori e Consiglieri del Comune di Novara e Presidenti di varie Associazioni. Dopo il pranzo chi ha voluto salire sulla Cupola, chi si è fermato a parlare con gli amici, ma tutti si sono dati un “arrivederci“ al secondo Incontro d’Autunno per il prossimo anno.
 

 
KOBLENZ
 
Koblenz. (© Foto: Archivio Associazione Novarese per i Gemellaggi)  
NOVARA
 
Parco delle Betulle di Novara. (© Foto: M.Mormile)  
Cippo al Parco delle Betulle. (© Foto: M.Mormile)  

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